Roma ore 11
di Elio Petri
diretto e interpretato da Manuela Mandracchia, Alvia Reale, Sandra Toffolatti, Mariàngeles Torres
SPAZIO PAVONCELLO, ROMA 13 – 30 ottobre 2006
TEATRO VALLE, ROMA 8 – 20 maggio 2007
PREMIO GLI OLIMPICI DEL TEATRO 2007:
MIGLIOR SPETTACOLO D’INNOVAZIONE.
PREMIO SESTERZIO D’ARGENTO 2007
“Signorina giovane intelligente volenterosissima attiva conoscenza dattilografi a miti pretese per primo impiego cercasi. Presentarsi in via Savoia 31, interno 5, lunedì ore 10-11”. Questo trafiletto apparve nella pagina degli annunci economici de “Il Messaggero”, domenica 14 gennaio 1951. Lo stesso giornale, quarantotto ore dopo, pubblicava in prima pagina: “Una terribile disgrazia è accaduta ieri mattina nell’interno di un villino di via Savoia, dove 77 giovani donne sono rimaste ferite in modo più o meno grave ed una è deceduta per l’improvviso crollo dell’intera scala dello stabile.”. Così inizia il libro ricavato dall’inchiesta che Elio Petri, allora giovanissimo giornalista alle prime armi, condusse per conto del regista Giuseppe De Santis. Il fatto che duecento candidate si fossero presentate per un solo posto mal pagato era “un dito puntato sulla piaga della disoccupazione”. Pur non essendo questo un testo scritto per il teatro, Petri tratteggia dei personaggi vivi e
concreti, pronti per essere recitati. Le giovani donne, le loro famiglie, i portieri dei palazzi e le varie umanità che incontra ci restituiscono una ricchezza e una diversità di psicologie, un linguaggio vivo e fiorito, per niente letterario e che non scade mai nell’oleografia. E nonostante parlino di miseria e di guerra appena passata, la forza vitale di questi personaggi e la leggerezza con cui vengono raccontati, fanno sì che spesso ci si sorprenda a ridere insieme a loro. E’ un’Italia lontana e ingenua, che parla di come erano i nostri padri e le nostre madri, eppure sorprendentemente racconta anche l’Italia di oggi con le sue miserie, i suoi piccoli sogni, i suoi grandi problemi di lavoro.