Note di regia

Storie di Claudia è un insieme di racconti, da ascoltare,  da vivere, in cui entrare in punta di piedi per poi emozionarsi, di cui ridere, immedesimandosi in quelli che non sono i ricordi di Claudia, ma quelli di una ragazza come poteva essere qualunque ragazza. I ricordi di una bambina nel cortile di un condominio nella Roma degli anni settanta, le storie si incontrano e si incastrano, all’improvviso e per sempre, una bambina con tutta la vita davanti e una donna con tutta una vitaalle spalle, da raccontare. I racconti prendono vita: il passato diventa presente, il silenzio si fa musica e il nulla diventa un quadro perfetto, una battuta può essere detta fra  i denti o sul palco di un teatro, un passo può essere fatto sulle strisce pedonali o su un red carpet, una canzone cantata sotto la doccia o in mezzo a centinaia di ballerini, conta poco, o forse molto, ma sono pur sempre solo pezzi di una vita, da raccontare. 


Così è lo spettacolo, un quadro in continua evoluzione, un dipinto che cambia insieme al racconto, un viaggio fantasioso, fantastico, ma allo stesso tempo puntuale e significativo. È tramite un giusto equilibrio di ironia e nostalgica memoria che si rivive quello che è stato il successo di donne che hanno fatto la storia, si ripensa alla vita del nostro Paese negli ultimi quarant’anni e si viaggia, comodamente seduti in poltrona, in epoche e luoghi che non sono mai stati  così vicini a noi. E ci si emoziona, pensando alla vita che trascorre e lascia il segno. Nella vita, come nel teatro se una storia deve essere raccontata, una storia deve essere raccontata. 
Ed è proprio questo che accade in questo spettacolo: si racconta una storia fatta di storie e si vola, grazie a Claudia Gerini, che si mette in gioco per il semplice, ma indispensabile gusto di tenere viva una storia, non la sua biografia, ma il racconto di una storia, una vita, che inevitabilmente ne porta con sé molte altre.